Perché l’autunno inizia il 23 settembre?
L’autunno è una stagione amata per i suoi colori, il clima più fresco e l’atmosfera di tranquillità che porta con sé. Tuttavia, la data in cui questa stagione inizia può variare leggermente di anno in anno. In molti paesi dell’emisfero nord, l’autunno comincia ufficialmente il 23 settembre, ma qual è la spiegazione scientifica dietro questa scelta?
Il motivo per cui l’autunno inizia intorno al 23 settembre è strettamente legato a fenomeni astronomici che coinvolgono la Terra e il Sole. In particolare, questa data coincide con l’equinozio d’autunno, un evento cruciale nel ciclo delle stagioni. Approfondiamo il concetto di equinozio e vediamo come esso influisce sul calendario delle stagioni.
Cos’è l’equinozio e perché è così importante?
Il termine “equinozio” deriva dal latino “aequus” (uguale) e “nox” (notte), e si riferisce a quei momenti dell’anno in cui la durata del giorno e della notte è quasi uguale in tutto il pianeta. Durante l’anno, ci sono due equinozi: l’equinozio di primavera, che cade generalmente il 20 o 21 marzo, e l’equinozio d’autunno, che cade intorno al 23 settembre.
Gli equinozi si verificano quando l’asse terrestre non è inclinato né verso né lontano dal Sole, permettendo ai raggi solari di cadere perpendicolarmente all’equatore. In queste due occasioni, la Terra riceve una distribuzione quasi uniforme della luce solare, e ciò comporta che il giorno e la notte abbiano quasi la stessa durata.
Questa condizione unica si verifica solo due volte all’anno, e ogni volta segna l’inizio di una nuova stagione. Nell’emisfero nord, l’equinozio di settembre segna l’inizio dell’autunno, mentre nell’emisfero sud segna l’arrivo della primavera. È questa posizione precisa della Terra rispetto al Sole che determina l’inizio dell’autunno il 23 settembre, rendendo questa data astronomicamente significativa.
Il ruolo dell’inclinazione dell’asse terrestre nell’equinozio d’autunno
Uno degli elementi chiave per comprendere il perché l’autunno inizia il 23 settembre è l’inclinazione dell’asse terrestre. La Terra ruota attorno al proprio asse, un’immaginaria linea che attraversa il nostro pianeta dai poli nord a sud, e contemporaneamente orbita attorno al Sole. Tuttavia, l’asse terrestre non è perpendicolare rispetto al piano dell’orbita terrestre; è inclinato di circa 23,5 gradi.
Questa inclinazione è fondamentale nel determinare il cambiamento delle stagioni. Durante l’anno, a causa dell’inclinazione dell’asse, l’emisfero nord e quello sud ricevono diverse quantità di luce solare. Quando l’emisfero nord è inclinato verso il Sole (come accade in estate), riceve più luce e calore, mentre durante l’autunno, l’emisfero nord inizia a inclinarsi progressivamente lontano dal Sole. Di conseguenza, le giornate si accorciano, le temperature si abbassano e la stagione autunnale prende il via.
Il 23 settembre, in particolare, l’inclinazione della Terra rispetto al Sole è tale che né l’emisfero nord né l’emisfero sud sono inclinati verso il Sole. Questo crea il fenomeno dell’equinozio, che porta all’inizio dell’autunno nell’emisfero nord e della primavera nell’emisfero sud.
Il calendario gregoriano e la variabilità della data dell’equinozio
Sebbene il 23 settembre sia considerato il giorno ufficiale dell’inizio dell’autunno, in realtà l’equinozio può verificarsi tra il 22 e il 24 settembre, a seconda dell’anno. Questa variazione è dovuta al calendario gregoriano, che è il calendario solare attualmente in uso in gran parte del mondo.
Il calendario gregoriano è basato sull’anno solare, che dura circa 365,24 giorni. Poiché non possiamo avere un numero frazionario di giorni, ogni anno è arrotondato a 365 giorni, e ogni quattro anni aggiungiamo un giorno extra, il 29 febbraio (anno bisestile), per rimediare a questa discrepanza. Tuttavia, anche con questo sistema, ci sono leggere variazioni nel calcolo del tempo astronomico che possono causare uno spostamento della data dell’equinozio di qualche ora o giorno.
Per questo motivo, il primo giorno d’autunno può variare leggermente, ma generalmente cade sempre intorno al 23 settembre.
Cosa cambia dopo l’equinozio d’autunno
Dopo l’equinozio d’autunno, l’emisfero nord inizia a ricevere progressivamente meno luce solare. Le giornate continuano ad accorciarsi, mentre le notti si allungano. Questo fenomeno si intensifica fino al solstizio d’inverno, che cade intorno al 21 dicembre, e rappresenta il giorno più corto dell’anno nell’emisfero nord.
Oltre al cambiamento della durata del giorno, l’equinozio d’autunno segna anche una transizione climatica. Le temperature iniziano a scendere, le foglie degli alberi cambiano colore e, in molte zone, gli agricoltori raccolgono i frutti della stagione estiva. Questa trasformazione della natura è un aspetto iconico dell’autunno, e si manifesta chiaramente in molti paesi, specialmente quelli a clima temperato.
L’importanza culturale dell’autunno e dell’equinozio
L’equinozio d’autunno non ha solo un’importanza astronomica; ha anche un forte valore simbolico e culturale. In molte culture, l’arrivo dell’autunno è celebrato con feste e tradizioni che segnano la fine della stagione del raccolto e l’inizio di un periodo di riflessione e rinnovamento.
In Giappone, ad esempio, l’equinozio d’autunno è celebrato con la festa del Shūbun no Hi, un’occasione per rendere omaggio ai propri antenati e riflettere sul cambiamento delle stagioni. Nella cultura celtica, l’equinozio d’autunno era associato alla festa di Mabon, un tempo di ringraziamento per il raccolto e un momento per prepararsi all’inverno.
Anche in epoca moderna, molti festival autunnali sono legati all’equinozio e all’inizio della stagione. Le celebrazioni dell’autunno si svolgono in diverse parti del mondo e includono spesso mercati agricoli, fiere, sagre del raccolto e feste all’aperto.