Perché scrivere in maiuscolo equivale a gridare?
Scrivere frasi, o interi testi, in maiuscolo su internet non è qualcosa che viene vista sempre di buon occhio dalle persone, in quanto sinonimo di maleducazione. Il motivo per cui ciò accade è legata alla credenza generale secondo cui scrivere in maiuscolo sia sinonimo di urlare. Ciò può accadere in qualunque parte del web: chat, email, social network e via dicendo. Ma perché scrivere tutto in maiuscolo su internet equivale a gridare?
Partiamo dal presupposto che urlare senza alcun apparente valido motivo è considerata maleducazione anche al di fuori di internet. Di conseguenza, le persone hanno la stessa idea nei confronti di chi sembrerebbe urlare sul web.
A questo punto, però, sorge spontanea una domanda: come faccio ad affermare che una persona scrivendo qualcosa su internet stia effettivamente urlando, senza tuttavia udire il suo reale tono di voce?
Alcuni sostengono che questa percezione derivi da un insieme di regole di buonsenso per l’utilizzo di internet nel rispetto altrui, definite anche come “Netiquette“. Questo termine deriva dalla fusione della parola “network”, che significa rete, e della parola “etiquette”, che indica invece le buone maniere. Da qui si hanno quelle che vengono definite le buone maniere su internet. La loro nascita deriva dal fatto che su internet non esiste un vero e proprio organo di vigilanza che controlla il modo in cui si rapportano le persone.
Perciò, nel 1995 la Internet Engineering Task Force, un organismo internazionale dedito all’evoluzione tecnica e tecnologica di internet, ha redatto un documento ufficiale in cui fornisce queste linee guida. In breve, tra di esse, le più conosciute sicuramente sono: non spammare, non violare il copyright, evitare discriminazioni di qualunque genere e non scrivere tutto in maiuscolo. Esatto, avete letto bene, in queste regole si parla anche della scrittura totalmente in maiuscolo.Altre persone hanno un’idea diversa, che tuttavia non si discosta troppo da quella appena esposta. Infatti, c’è chi pensa che l’origine di questa credenza derivi dai primi utenti del web, i quali sono gli stessi che poi hanno influenzato le linee guida della Netiquette. Il primo che ha dato questa interpretazione è Ben Zimmer, un linguista americano. È lui che ha indicato un post su Usenet, ossia il precursore dei moderni forum online, come l’origine di questa credenza. In particolare, egli si riferisce all’affermazione fatta da un utente nel 1984, il quale scrisse: “if it’s in caps i’m trying to YELL!”. Ossia, tradotto in italiano, “se è in maiuscolo, sto cercando di urlare!”.
Da lì in poi, sembrerebbe essersi sviluppato tutto ciò che abbiamo descritto in precedenza, scatenando quindi una serie di nuove percezioni e credenze legate allo scrivere in maiuscolo su internet.
Tuttavia, è tutt’oggi ancora difficile affermare che abusare del “Bloc Maiusc” sia sinonimo di un comportamento maleducato sul web. Questo perché bisognerebbe considerare il contesto in cui un tale abuso viene effettuato.
Per esempio, molte persone di una certa età hanno difficoltà a leggere i contenuti del web, soprattutto sui social, quindi tendono a scrivere in maiuscolo. Purtroppo però, si tratta di persone non ben istruite riguardo le funzioni a loro disposizione, ossia non sanno che una valida alternativa allo scrivere tutto in maiuscolo è quella di zoomare le pagine web, adattandole alla propria vista. Oppure, ci sono situazioni in cui una frase in maiuscolo sia più legata ad un’emozione positiva, piuttosto che ad un rimprovero ad un altra utente.
Insomma, esistono svariate situazioni in cui possiamo ritrovarci su internet. Ma il modo in cui interpretiamo tali situazioni è quasi totalmente soggettivo. Sicuramente scrivere sempre e tutto in maiuscolo non è un qualcosa di ben visto, anche a livello visivo. Tuttavia, esistono alcune circostanze in cui bisognerebbe comprendere il motivo di fondo per cui una persona adotta questa pratica.