Perché vediamo i colori?

La percezione del colore è una funzione importante per gli esseri umani poiché ci permette di distinguere e identificare gli oggetti che ci circondano. Ma perché siamo in grado di vedere i colori? Esaminiamo le ragioni per cui riusciamo a vedere a colori, soffermandoci sulla struttura dell’occhio umano e sui diversi fotorecettori presenti nella retina.


Come facciamo a vedere i colori?

L’occhio umano è un organo complesso composto da diverse parti che lavorano insieme per raccogliere e trasmettere la luce. La parte esterna dell’occhio è protetta da una capsula chiamata sclera, mentre la parte anteriore è costituita da una struttura trasparente chiamata cornea. La cornea raccoglie e concentra la luce che entra nell’occhio, proiettandola poi sull’obiettivo, una struttura trasparente e curva che si trova dietro la cornea. L’obiettivo serve a mettere a fuoco la luce sulla retina, una struttura sensibile alla luce presente nella parte posteriore dell’occhio.

I fotorecettori della retina: il motivo per cui vediamo i colori

La retina è costituita da diverse cellule sensibili alla luce, chiamate fotorecettori. Questi fotorecettori sono di tre tipi: i coni, i bastoncelli e i fotorecettori melanopsina.

I coni

I coni sono sensibili alla luce visibile e sono responsabili della percezione del colore in condizioni di luce intensa. In totale esistono tre tipi di coni, ognuno dei quali è sensibile a una determinata gamma di lunghezze d’onda della luce. Queste tre tipologie di coni sono note come coni di S, M e L, dove S sta per “short” (breve), M sta per “medium” (medio) e L sta per “long” (lungo). I coni di S sono sensibili alle lunghezze d’onda corte della luce, quelli di M sono sensibili alle lunghezze d’onda medie e quelli di L sono sensibili alle lunghezze d’onda lunghe.

I bastoncelli

I bastoncelli sono anche sensibili alla luce visibile, ma funzionano meglio in condizioni di scarsa luminosità. Sono responsabili della percezione della luminosità e della percezione del movimento.

I fotorecettori melanopsina

I fotorecettori melanopsina, noti anche come “fotorecettori della luce blu“, sono sensibili alla luce ultravioletta e alla luce blu e sono responsabili della percezione della luce blu e della sua influenza sull’orologio biologico. Questi fotorecettori sono presenti in piccole quantità nella retina e sono distribuiti in modo uniforme su tutta la sua superficie.

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La percezione del colore

Quando la luce entra nell’occhio, viene raccolta dalla cornea e dall’obiettivo e proiettata sulla retina. I fotorecettori presenti nella retina convertono la luce in impulsi nervosi che vengono inviati al cervello attraverso il nervo ottico. Il cervello quindi interpreta questi impulsi nervosi come immagini e percepisce il colore in base alla quantità di luce che i diversi fotorecettori hanno ricevuto.

Per esempio, se una persona guarda un oggetto rosso, i fotorecettori presenti nella retina che ricevono la maggior parte della luce sono quelli sensibili alle lunghezze d’onda medie. Il cervello quindi interpreta questo segnale come una percezione di colore rosso. Allo stesso modo, se una persona guarda un oggetto giallo, i fotorecettori sensibili alle lunghezze d’onda corte e medie ricevono la maggior parte della luce, il cervello interpreta questo segnale come una percezione di colore giallo.

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