Perché il vino non è vegano?

Il vino si ottiene attraverso la fermentazione dell’uva ed è una bevanda alcolica che veniva utilizzata già nel Neolitico secondo gli studi più recenti al riguardo. A dispetto di quanto possa sembrare, nonostante sia realizzato da un frutto, il vino non è sempre una bevanda amica di chi non consuma prodotti di origine animale. Ma perché il vino non è vegano?

La produzione del vino

Produrre del buon vino non significa soltanto fermentare l’uva, ma anche aromatizzare la bevanda in modi diversi, lasciare che invecchi a dovere e conservarla a temperature prestabilite e in ambienti molto specifici.

Possiamo distinguere il vino in varie categorie, a seconda della metodologia produttiva che viene utilizzata:

  • Vini convenzionali: sono i vini che comunemente troviamo in commercio, perché per essere prodotti seguono alla regola le leggi italiane ed europee che sono molto rigide al riguardo;
  • Vini biologici: che per essere venduti hanno bisogno di essere certificati da un ente terzo, che stabilisce che l’uva provenga da agricoltura biologica, che non vengano utilizzati additivi e che il livello di anidride solforosa contenuta sia adeguato alla legge;
  • Vini naturali: generalmente sono quelli prodotti dai piccoli produttori, che non possono né produrlo a livello convenzionale né ottenere delle certificazioni.

L’ultima tipologia di vino, è proprio quello vegano, che si distingue dalle categorie precedenti per diverse motivazioni. 

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Il vino è vegano?

Anche se spesso pensiamo al vino come ad una bevanda vegana, in realtà non sempre rispetta questi requisiti. In particolare, il vino vegano ha una serie di caratteristiche che devono essere rispettate e che sono garantite da vere e proprie certificazioni.

Innanzitutto, un vino per essere vegano non può essere realizzato attraverso attrezzature che hanno a che fare con gli animali: ad esempio, non è possibile arare il terreno dal quale crescono le viti con l’aratro trainato dai buoi. 

Molto spesso, quando il vino viene prodotto vengono anche inseriti al suo interno dei prodotti che si realizzano dagli animali, come l’albumina o la caseina, che derivano dalle uova e dal latte ed hanno la funzione di rendere limpidi nel primo caso i vini rossi e nel secondo quelli bianchi. 

In linea generale vengono utilizzati anche altri prodotti di origine animale, soprattutto in fase di fermentazione e invecchiamento, come la gelatina che proviene dalle ossa e dalle cartilagini o la colla di pesce, che vengono poi rimossi con la filtratura del vino stesso ma che di fatto lo contaminano.

Un’altra caratteristica da rispettare è che anche i materiali del pack che contiene il vino non abbiano origine animale e che il vino sia certificato come vino vegano. 

Quali sono i vini non vegani

Secondo queste regole, i vini non vegani sono tutti quelli che non hanno la certificazione “Vegan OK”, un bollino verde che le contraddistingue. 

Fra i vini vegani, ad esempio, ritroviamo diversi Negramaro e Primitivi pugliesi, ma anche diversi altri vini come lo Chardonnay, il Merlot o il Moscato Giallo. In linea di massima, quindi, la maggior parte dei vini sono in realtà non vegani, ma è possibile trovare diverse linee di prodotti che invece non utilizzano alcun tipo di materiale di origine animale. 

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