Perché i tatuaggi sono malvisti in Giappone?

Il Giappone, con la sua ricca storia e tradizione, è un paese affascinante sotto molti aspetti. Da una parte, è conosciuto per la sua avanguardia e la modernità, e dall’altra, per il suo profondo rispetto per le tradizioni antiche.

Una di queste tradizioni riguarda la percezione dei tatuaggi in Giappone. A molti può sorprendere che, in una società così avanzata e tecnologica, i tatuaggi siano ancora mal visti. In questo articolo cercheremo di scoprire come mai in Giappone la cultura non è molto d’accordo con i tatuaggi e perché, in determinate circostanze, questi possono anche essere causa di discriminazione.

Perché in Giappone i tatuaggi sono vietati negli onsen?

Gli onsen, le famose terme giapponesi, rappresentano uno degli elementi più tradizionali e sacri della cultura giapponese: sono luoghi di relax, purificazione e meditazione ed una delle tappe turistiche più ricercate da chi si reca in Giappone per la prima volta.

Ma, per chi ha tatuaggi, accedere a questi luoghi può diventare un problema: infatti, all’ingresso viene di norma richiesto se si possiedono dei tatuaggi e, in caso affermativo, non è possibile accedere alle terme. I tatuaggi vietati negli onsen in Giappone non sono una questione di estetica, ma piuttosto di cultura e di tradizione.

La purezza, infatti, è sempre stata un concetto centrale nella cultura giapponese e, per questo, non stupisce che le persone provenienti da questo paese siano molto spesso prive di tatuaggi. Gli onsen rappresentano un luogo dove le persone possono purificarsi sia fisicamente che spiritualmente nella cultura e nella tradizione giapponese e sono ritenuti dei veri e propri luoghi sacri.

Avere un tatuaggio, nella percezione tradizionale, potrebbe “inquinare” questo ambiente sacro. Inoltre, la presenza di tatuaggi può creare disagio tra gli altri ospiti, poiché possono essere interpretati come un segno di affiliazione criminale in quanto, come vedremo in seguito, la maggior parte dei tatuaggi in Giappone è associata alla Yakuza, la mafia.

Anche se negli ultimi anni alcune strutture hanno cominciato a mostrarsi più tolleranti, molte di esse rimangono fedeli alla tradizione, per cui è importante informarsi sul livello di tolleranza degli onsen nei quali si desidera recarsi prima di prenotare.

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I tatuaggi in Giappone e il rapporto con la Yakuza

Il motivo principale per cui i tatuaggi sono mal visti in Giappone risiede nella loro storica associazione con la Yakuza, la mafia giapponese. Per secoli, i membri della Yakuza hanno usato i tatuaggi come un segno di appartenenza e di rito di iniziazione. Questi tatuaggi, spesso estesi su gran parte del corpo, sono estremamente dettagliati e rappresentano storie e simboli legati alla vita criminale.

La pratica del “irezumi“, l’arte tradizionale del tatuaggio giapponese, è stata per lungo tempo associata a questa organizzazione criminale. Pertanto, nella mente di molti giapponesi, vedere una persona tatuata equivale a vedere un membro della Yakuza o, comunque, qualcuno affiliato a questo mondo criminale.

Sebbene la percezione stia lentamente cambiando, soprattutto tra le giovani generazioni, il legame tra i tatuaggi in Giappone e la Yakuza rimane forte e radicato nella psiche collettiva ed è il motivo principale dell’avversione generale verso questa pratica che, per molti, rimane comunque un tabù.

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